Avvocato Bifano, il dibattito sulla politica industriale italiana si è sinora concentrato principalmente sul settore manifatturiero, qual è la vostra posizione in merito?
"Per troppo tempo la politica industriale italiana ha privilegiato esclusivamente la produzione, trascurando il ruolo strategico dei servizi professionali. Tuttavia, in un'economia sempre più interconnessa, la competitività del Paese dipende dalla capacità di integrare questi due settori in un'unica strategia di sviluppo. I servizi professionali, dalla consulenza legale e finanziaria alla digitalizzazione, dal marketing alle strategie di internazionalizzazione, forniscono strumenti fondamentali per la crescita e la modernizzazione delle imprese.
In che modo i servizi professionali contribuiscono alla competitività dell'industria italiana?
"Le aziende che vogliono innovare e competere a livello globale hanno bisogno di un supporto qualificato per affrontare le sfide della trasformazione digitale, della sostenibilità e della compliance normativa. In Germania, ad esempio, la stretta sinergia tra manifattura e
servizi ha reso il sistema economico più dinamico e resiliente, se l'Italia vuole mantenere il passo con i principali attori globali, deve adottare un modello simile, investendo in una forte interconnessione tra industria e servizi avanzati."
Quali misure sarebbero necessarie per includere i professionisti nella politica industriale nazionale?
"FISAPI propone un cambio di paradigma, affinché i professionisti vengano riconosciuti come parte integrante della politica industriale nazionale. Le nostre proposte includono:
1. Creazione di un Piano Nazionale per i Servizi Professionali, con incentivi per digitalizzazione, innovazione e sostenibilità
2. Accesso agli strumenti di politica industriale, equiparando i liberi professionisti alle PMI per finanziamenti e agevolazioni fiscali
3. Investimenti in formazione e aggiornamento professionale, con voucher e crediti d'imposta per l'acquisizione di competenze digitali e tecnologiche
4. Semplificazione fiscale e burocratica, riducendo il peso degli adempimenti amministrativi per le partite IVA
5. Riconoscimento del ruolo strategico dei professionisti nella transizione ecologica e digitale, con incentivi per le consulenze specialistiche alle imprese."
Quali vantaggi concreti potrebbe portare questa integrazione?
"Includere i servizi professionali nella politica industriale italiana genererebbe benefici significativi:
Accelerazione dell'innovazione, grazie a competenze avanzate che favoriscono l'adozione di nuove tecnologie;
Migliore efficienza operativa, con consulenze specialistiche che ottimizzano i processi produttivi e gestionali;
Aumento della competitività internazionale, attraverso strategie di internazionalizzazione supportate da consulenza legale e finanziaria qualificata. Il Rapporto Draghi ha fornito spunti importanti per ripensare la politica industriale europea e italiana, ma per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile è necessario includere anche il settore dei servizi avanzati e delle libere professioni."
Qual è il messaggio che vuole lanciare alle istituzioni?
"L'Italia ha bisogno di una politica industriale moderna, capace di valorizzare tutte le componenti del tessuto produttivo nazionale. È essenziale superare la visione ristretta che privilegia solo il manifatturiero e adottare un approccio più inclusivo. Solo così le imprese
italiane potranno affrontare le sfide del futuro con strumenti adeguati e una maggiore capacità competitiva."
Redazione PrimaPagina