Ristorazione in ginocchio. Monta la protesta degli imprenditori. Il 28 aprile alle 21 parte l’iniziativa di un settore che si sente tradito dal governo. Giovanni Favia, imprenditore bolognese: “Siamo INVISIBILI. Nei telegiornali si parla di bazooka, di miliardi arrivati, di aiuti, di liquidità, NON E’ VERO NULLA”

PRIMAPAGINA al fianco della PMI. La nostra redazione ha ricevuto centinaia di mail di piccoli e medi imprenditori, titolari di attività di ogni genere, che lamentano la difficoltà di superare questo momento difficile e chiedono di far sentire la propria voce. Lo spettro della chiusura per molti di loro è dietro l'angolo. Il mondo della ristorazione è tra quelli che ha avuto la peggio. Gli imprenditori hanno accettato di fare enormi sacrifici per il bene del proprio Paese, ma oggi si sentono lasciati soli dallo Stato ad affrontare le criticità economiche e le incertezze sul futuro. Dopo due mesi di chiusura, il nuovo decreto farà aprire le porte dei loro locali solo il 1° giugno e le nuove norme disposte indicano parametri difficili da sostenere, con la certezza di una drastica riduzione del 70% dei coperti disponibili, ma con tutte le responsabilità a carico dei gestori. Chi aprirà al 1°giugno (molti hanno già chiuso o hanno annunciato che lo faranno a breve), nella migliore delle ipotesi avrà il 30% dei ricavi ed il 100% dei costi di gestione da sostenere, dalle spese per la struttura, a quella dei fornitori e del personale. Insomma modalità per la riapertura che a molti sembrano il preludio di un  fallimento. Il 28 aprile alle 21.00 parte l'iniziativa a cui hanno aderito migliaia di ristoratori, che accenderanno per l'occasione le luci delle proprie attività. Pubblichiamo il video di Giovanni Favia ristoratore bolognese. Una testimonianza puntuale, in cui si percepisce tutta la delusione e la forza di chi non vuole arrendersi alla gestione superficiale e approssimativa da parte delle istituzioni, nei confronti di uno dei settori strategici e fondamentali del tessuto economico-produttivo italiano.

Giovanni Favia: "Abbiamo capito che tutto quello che hanno fatto le nostre associazioni di categoria, in questi mesi, seguendo i protocolli istituzionali, non è servito a niente. L'abbiamo capito, io personalmente ieri sera, ascoltando l'ennesimo comizio del nostro presidente del Consiglio Conte. Ho capito che siamo invisibili. INVISIBILI. Molti di voi non conoscono le nostre realtà. Ascoltano i telegiornali, sentono parlare di bazooka, di miliardi arrivati, di aiuti, di liquidità, NON E' VERO NULLA".


Redazione


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