Paolo Soro, commercialista con 33 anni di consulenza alle imprese ed alle persone fisiche, ci riceve nel suo studio di Roma. Lo Studio Soro ha tutta l'aria di essere il classico posto dove il titolare cerca un rapporto personale, e non distaccato, con chi lo va a trovare.
Cosa ne pensa della Flat-Tax?
"Possiamo richiamare il parere fornito alla Commissione UE, dagli esperti fiscali internazionali della CFE: affinché il sistema tributario aiuti l'economia, occorrono norme certe, chiare e semplici da applicare. La Flat-Tax, in quest'ottica, può essere un valido ausilio. Il problema è che si fanno proclami propagandistici, senza valutare la situazione economica globale. Le complessità nell'impostare un'aliquota fiscale unica, tenuto comunque conto del contesto internazionale di appartenenza, paiono enormi e sottostimate".
Quali i problemi da risolvere?
"Intanto, la Costituzione stabilisce che il nostro sistema tributario è informato a criteri progressivi. Non possiamo parlare di Flat-Tax in senso compiuto; occorre valutare necessari correttivi al fine di rispettare detto principio. Il termine Flat-Tax che i cittadini continuano a sentire è usato in modo improprio (come quella "una tantum" che in realtà è "una 'ogni' tantum"). Ciò premesso, l'ostacolo maggiore è scegliere l'aliquota corretta. Leggiamo tante ipotesi su quella che dovrebbe consentire abbattimento dell'evasione e incremento produttivo, tali da compensare il minor valore assoluto delle imposte. La verità è che l'economia non è una scienza esatta; sono troppe le variabili imponderabili che intervengono nell'equazione: occorrerebbe un valido moltiplicatore keynesiano. Laissez-faire e choc-fiscale (come si sente dire tanto) propugnati da Friedman, sono rischiosissimi e non adatti al Belpaese. Badate bene: non esiste esperto al mondo che possa prevedere il "dopo-choc".
Quindi, Flat-Tax positiva ma solo con coperture adeguate?
"Ai commercialisti piace analizzare gli elementi a disposizione e studiare una via sensata da percorrere; non, agire alla "o la va, o la spacca". I Paesi che hanno adottato la Flat-Tax hanno scelto aliquote varie, le hanno modificate e hanno comunque avuto risultati altalenanti. L'Italia ha sue peculiarità che devono essere opportunamente vagliate, senza copiare gli errori altrui".
Riepilogando?
"Bene la Flat-Tax come mezzo di vera semplificazione fiscale, senza però raccontare favole ai contribuenti: occorreranno svariati interventi finanziari correttivi (specie nei primi anni di attuazione), posto che nessuno potrà mai calcolare con opportuna approssimazione, quali saranno le coperture indispensabili per controbilanciarne gli effetti in termini di gettito globale (la cui entità non appare realmente prevedibile). La storia è piena di premi Nobel per l'economia che hanno affermato teorie dimostratesi clamorosamente errate. In fondo è semplice: la Flat-Tax comporterà tanti sacrifici; siamo davvero tutti disposti a farli, considerato che i 'nostri tecnici' non parrebbero particolarmente affidabili?".
Redazione