Il presidente della Commissione Europea verrà eletto a metà luglio dall'Europarlamento a Strasburgo, ma le trattative tra i leader sono ancora in alto mare. Quando si troverà la quadra sul nome del presidente, questi dovrà formare la squadra con il benestare di tutti i governi nazionali. Non sarà facile trovare una buona intesa con tutti i Commissari, a meno che il futuro presidente non li conosca già per via di precedenti incarichi europei, circostanza che faciliterebbe le sue valutazioni. Salvini, dal palco della Confartigianato, dove è intervenuto appena tornato da Washington, lascia intendere il nome di un suo fedelissimo, Giancarlo Giorgetti. Quel 34% e oltre alle europee, ha consacrato la Lega primo partito di Governo e consegna al ministro dell'Interno il diritto alla scelta dell'uomo che andrà a rappresentare l'Italia a Bruxelles. Salvini coglie l'occasione dell'assemblea per fare pubblicamente la sua scelta, indicando appunto il sottosegretario leghista, uomo garbato e leale, come colui che "Andrà a rappresentare 60 milioni di italiani e andrà a occuparsi, non di filosofia, non di agenzie viaggi, ma di lavoro, di impresa e di artigianato di vita vera". Ma la strada verso Bruxelles per il leghista Giorgetti potrebbe rivelarsi tortuosa. Riuscire a superare le due valutazioni dei test in Commissione, non avendo alleanze nell'Europarlamento, non è facile. Inoltre, la nuova maggioranza parlamentare che si sta delineando, composta da Ppe, Verdi e socialisti, è probabile che farà ostruzionismo verso un rappresentante dai colori sovranisti.
Elisa Saltarelli