SENATO, presentato il convegno "Obiettivo Premierato". Malan: Riforma fondamentale per dare più potere ai cittadini ed evitare ribaltoni

Presentato questa mattina in Senato il convegno "Obiettivo Premierato". Sono intervenuti il capogruppo di Fratelli d' Italia al Senato Lucio Malan, il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti, il senatore e capogruppo in Commissione Affari Costituzionali Marco Lisei, il deputato Francesco Filini responsabile del programma e coordinatore dell'Ufficio Studi, Luca Ciriani ministro per i Rapporti con il Parlamento, il senatore e presidente della Commissione Affari Costituzionali Alberto Balboni, il professore ordinario di Diritto Pubblico e Consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura  Felice Giuffré, il professore ordinario di Diritto Pubblico e consigliere giuridico del Presidente del Consiglio dei ministri Francesco Saverio Marini. Ha moderato l'incontro Vittorio Macioce editorialista del Il Giornale.


In Italia dal 1948 ad oggi si sono alternati 68 governi, guidati da 31 Presidenti dei Consiglio diversi: in media, i governi italiani sono rimasti in carica per 414 giorni, meno di un anno e due mesi, e hanno governato effettivamente per 380 giorni, poco più di in anno. Questa instabilità, divenuta endemica, nel corso degli anni ha danneggiato e indebolito l'Italia anche dal punto di vista economico e finanziario: ha prodotto assenza di strategia e di programmazione sul lungo termine su temi cruciali come ad esempio la politica industriale e la politica estera. Per questo è necessario riflettere sull'importanza di varare una riforma costituzionale che dia forza e capacità decisionale a chi guida l'Italia e che allo stesso tempo coinvolga direttamente i cittadini sulla figura a cui spetta governare la Nazione. I due pilastri che sorreggono il disegno di legge di riforma costituzionale approntato dal Governo, divenuto giornalisticamente noto come "DDL Premierato", sono la maggiore stabilità degli esecutivi e l'implementazione del principio costituzionale della sovranità, atteso che l'indicazione di chi guida le istituzioni deve essere necessariamente frutto della volontà popolare. Queste sono le due direttrici da seguire, perché capaci di restituire efficienza al nostro sistema istituzionale. Consideriamo l'elezione del presidente del Consiglio "la madre di tutte le riforme", realizzarla nel corso di questa legislatura è una priorità per rendere questa Nazione più stabile, credibile e competitività a livello internazionale.

Redazione 

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