"L' emendamento riguardava la creazione di un nuovo fondo di 3 milioni di euro per il biennio 2022-2023 per le donne vittime di violenze e per sostenere tutte le spese comprese le CTU ( consulente tecnica d'ufficio)", lo dichiara ai microfoni di Prima Pagina parlamentare TV la deputata di Forza Italia Veronica Giannone, componente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori, segretario della Commissione Bicamerale per la tutela dell'Infanzia e dell'Adolescenza, componente della Commissione Giustizia.
"Ho depositato un emendamento per ben tre volte in questi ultimi due anni e mezzo. Per due volte in fase di discussione della legge di bilancio ed entrambe le volte non è stato approvato come emendamento, bensì come un ordine del giorno, cioè come impegno del Governo nel primo provvedimento utile ad essere trasformato in legge.
Era un testo denominato "aiuti", importante soprattutto in un periodo storico in cui abbiamo avuto delle grandissime difficoltà economiche; conosciamo il divario che esiste tra il lavoro femminile e quello maschile e la pandemia ha aumentato le condizioni di indigenza della donna", osserva la Giannone.
"Questo fondo era ancora più importante e necessario per poter aiutare e sostenere tutte le donne vittime di violenza lungo le fasi propedeutiche prima ancora di arrivare davanti ad un tribunale, davanti a un giudice. Molte delle donne che si trovano a denunciare molte volte non sono accompagnate, non sono sostenute, non hanno la possibilità anche di pagare un avvocato per aiutarle a strutturare anche delle denunce, delle querele fatte in modo corretto", evidenzia la deputata impegnata sul fronte del costruire con persistenza.
Molte volte le denunce sporte dalle donne vengono archiviate, rileva la Giannone ed aggiunge "un aiuto economico a queste donne vittime di violenza per poter essere sostenute, accompagnate fino ad avere la possibilità anche di pagare consulenti tecnici d'ufficio (CTU) che hanno, ricordiamo, un costo esorbitante, sarebbe stato un aiuto concreto, soprattutto dopo che per anni sentiamo ripetere di voler aiutare le donne vittime di violenze.
Certamente importanti sono le campagne di sensibilizzazione, sicuramente utili ma nella realtà serviva qualcosa di concreto", precisa la Giannone.
Il fondo di 3 milioni di euro che la parlamentare ritiene un importo minimo per i casi esistenti nella nostra nazione, avrebbe aiutato queste donne ad affrontare in maniera diversa un grave situazione che sono costrette a vivere. Inoltre, dichiara la parlamentare: "Noi ci ritroviamo molte donne uccise dai mariti che già in precedenza avevano denunciato. Una delle ultime purtroppo aveva denunciato ben 12 volte e con 12 denunce non era comunque riuscita a salvarsi.
È stata comunque uccisa brutalmente, le Istituzioni non l'hanno protetta. Probabilmente se fosse stato approvato questo fondo, questo emendamento, avremmo potuto aiutare persone come lei per metterle in protezione in maniera adeguata.
Purtroppo l'emendamento che prevedeva il fondo non è stato approvato, "è stato votato in Aula della Camera a maggioranza in forma contraria, abbiamo perso l' ultima opportunità in questa legislatura per aiutare le donne vittime di violenze domestica e di quella istituzionale; soprattutto abbiamo visto un Governo che dopo aver preso un impegno, dichiarando che avrebbe inserito questo emendamento nel primo testo utile, ha rimangiato la sua parola e, quindi, ha buttato via l'impegno preso in precedenza per ben due volte. Mi aspettavo che molte più persone prendessero la decisione di votare secondo coscienza, questo non è accaduto e, quindi, purtroppo ci siamo ritrovati a vedere bocciato questo emendamento", così conclude la deputata di Forza Italia.
Articolo, riprese e montaggio di Giada Giunti