E' ritornata a parlare del caso di Giada Giunti e di suo figlio la senatrice Cinzia Leone, vicepresidente della commissione d'inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.
Un caso che "mi sconcerta più degli altri perché di fatto continuano a serpeggiare quegli atteggiamenti di omertà all'interno delle istituzioni" osserva la vicepresidente.
La Leone aveva già trattato più volte il caso Giunti, le è stata vicina anche durante le numerose manifestazioni a Montecitorio; ha presentato anche un esposto alla Procura della Repubblica, alla Corte d'appello e alle altre alle procure sulla violenza domestica ed istituzionale che mamma Giada sta subendo in particolar modo dal 2013. " Ho avuto una risposta, è proprio un rigo, in cui si dice che il caso è stato chiuso, ma in realtà di fatto è stato depositato anche un atto di ricusazione nell'ottobre dell'ottobre 2020", precisa la senatrice.
Ragionevolmente preoccupata dei numerosi femminicidi molte volte annunciati (femminicidi che molto spesso si potevano impedire se si fosse arrivati per tempo) la Leone esorta i magistrati che si occupano di mamma Giada e suo figlio di valutare un caso che è stato chiuso nonostante "il padre di questo bambino è stato diagnosticato un padre violento, un partner violento",precisando di aver letto la documentazione che è stata peraltro sempre puntualmente depositata.
Dopo alcuni mesi in casa famiglia e collocato in Toscana presso la nonna materna", evidenzia la Leone, "è stato affidato in via esclusiva al padre. Un padre che è stato un partner violento, è stato un padre violento e un bambino non può essere affidato ad una persona del quale è stata diagnosticata proprio la violenza da parte delle Istituzioni".
La Leone esorta quindi i magistrati ad una attenta lettura della documentazione più volte depositata ed aggiunge " Li avete avuti nelle mani, siete stati distratti, io vi esorto caldamente non solo da legislatrice, da senatrice della Repubblica, ma soprattutto da mamma, a non essere così superficiali, perché Giada non può rischiare di perdere suo figlio. Questi sono dei crimini che poi gravano sulla vostra pelle".
Redazione