L'Europa sembra non accorgersi del processo di islamizzazione che sta avvenendo sotto i suoi occhi. Il dubbio è, che ne abbia piena consapevolezza ma fa finta di nulla, anzi, ne agevoli il corso. Lo abbiamo chiesto all' europarlamentare di Fratelli d'Italia-ECR, Nicola PROCACCINI, componente della commissione libertà civili e giustizia del Parlamento UE, che nei giorni scorsi aveva presentato una interrogazione alla Commissione UE sul documento che pretendeva di imporre regole folli nella comunicazione interna ed esterna dei propri uffici, documento poi ritirato per via delle tante polemiche.
"Union of Equality", questo il nome del documento, aveva lo scopo (o la pretesa) di promuovere un linguaggio inclusivo per i cittadini di ogni religione, suggeriva di non fare riferimenti al Natale ma a generiche "festività", indicando i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione nella comunicazione esterna ed interna inserendo una serie di regole da seguire per non mettere in imbarazzo chi avesse ricevuto un augurio ma non fosse di fede cristiana. La commissione europea aveva pensato bene, nella sua ossessione per l'inclusione, non di suggerire ma di stilare un vero e proprio decalogo con all'interno una lista di espressioni da usare per non urtare la sensibilità di nessuno, evitando ogni riferimento religioso negli auguri, nei discorsi sulla natalità del giorno 25 dicembre o frasi riconducibili alla sacralità della celebrazione. L'Unione europea aveva di fatto messo in atto una repressione dei sentimenti della festa del Natale, che per i cittadini cristiani rappresenta da secoli: cultura, identità, e un immenso patrimonio artistico e storico. Il 30 novembre, a seguito delle critiche sollevate dall'assurdo provvedimento, l'Ue ha ritirato le linee guida sul linguaggio, che condannavano anche i nomi "Maria" e "Giovanni" giudicati nomi troppo cristiani, a favore di Malika e Giulio, in nome dell'internazionalità. Follia.
Ritirando il provvedimento con una giustificazione tardiva e poco convincente, l' Europea, da cui i cittadini si aspettano un'attenzione a problemi ben più gravi, come quelli economici, della sicurezza, della stabilità, ha mostrato il lato più debole e utopistico di un' Unione tra Stati che in nome dell'ossessione per l'inclusione (che avverrebbe normalmente come ci insegna la storia, senza forzature e accelerazioni a suon di decaloghi), è pronta a gettare nel fuoco le proprie radici cattolico-cristiane e ad offuscate la propria identità.
Chi si è sempre battuto per difendere l'identità della nostra Nazione e le nostre radici, è il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia. Al deputato Nicola Procaccini, il nostro direttore Elisa Saltarelli ha voluto porgere delle domande proprio sul pericolo "islamizzazione dell'Europa".
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Redazione