Il Governo ha posto la questione di fiducia alla Manovra anche alla Camera. Quello a cui si è assistito poco dopo l'inizio della seduta in Aula, non è stato uno spettacolo molto edificante per un paese democratico. Una scena imbarazzante della storia della politica, con un'opposizione protagonista di una condotta a dir poco discutibile. Gli animi si erano già scaldati ieri sera in Commissione Bilancio, presieduta dal ministro Tria, con cui l'opposizione non ha avuto l'interlocuzione che sperava, a causa della decisione della maggioranza, di stringere i tempi, di non discutere i 350 emendamenti della manovra e votare invece il mandato al relatore, per ottenerne l'approvazione in Aula il prima possibile. L'impossibilità anche oggi, di aprire una discussione approfondita in Aula, ha fatto perdere il controllo ai Dem, in maniera più evidente al deputato Emanuele Fiano, più volte ripreso dal presidente Fico, per il comportamento estremamente astioso, condito da toni inappropriati e per finire, per il lancio del fascicolo con cui è riuscito a colpire in pieno il leghista Massimo Garavaglia. Dopo la fiducia, l'Aula di Montecitorio continuerà le votazioni fino alle 24 di domani per esaminare i 244 ordini del giorno presentati sul testo. La seduta riprenderà dalle 9 di domenica 30 dicembre, quando ci sarà anche il voto finale sul provvedimento.
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