Conferenza stampa: il presidente del Consiglio Mario Draghi risponde alla domanda del nostro direttore Elisa Saltarelli
Elisa Saltarelli:
"Presidente Draghi, per affrontare questo percorso di rinascita, questo percorso riformatore, il nostro Paese avrà la necessità di fare notevoli investimenti. Ma gli investitori, sia quelli italiani che stranieri, percepiscono fortemente il rischio legale, che scaturisce dallo stretto legame che in Italia c'è tra Economia e Giustizia, questo perché si passa molto facilmente da un piano amministrativo-civile a quello penale. Quali sono, presidente, le strategie che il governo intende mettere in atto per demolire i timori degli investitori?"
Presidente Draghi:
"Ha fatto bene a chiedermi del futuro del post pandemia perché ora bisogna veramente incominciare a pensare al futuro, che poi è vicino, non è lontano. Devo dire che la nostra capacità produttiva, le nostre aziende hanno continuato con protocolli particolari a lavorare, grazie anche a forze sociali, agli imprenditori. Quindi non è che l'economia è quella che si vede, andando nelle città, dove uno vede le porte dei ristoranti chiusi, i bar chiusi. Si, effettivamente c'è questo, ma c'è anche tanta gente che nel frattempo va a lavoro e produce. Il passo fondamentale per pianificare il futuro del post pandemia però, prima ancora degli investimenti, o anche con gli investimenti, è azzeccare o comunque fare una politica economica ben congeniata, ben disegnata per i prossimi 6 mesi. E questo vale a livello italiano ma vale ancora di più a livello europeo. E questo riguarda la quantità di stimolo che noi riusciremo a iniettare nell'economia nei prossimi 6 mesi. Ora arrivo subito alla composizione dello stimolo. Bisogna avere in mente l'esempio americano, che vale e non vale, ma comunque le cifre americane sono molto più grandi delle nostre. Dico vale non vale, perché loro non hanno tutti quegli stabilizzatori sociali, quel sistema di benessere sociale che abbiamo noi, quindi uno dovrebbe aggiungere, fare i conti, e si arriva ad una conclusione dove si vede che ancora le cifre americane sono più grandi delle nostre, ma non di così tanto come appare ora. Ecco, ho l'impressione che occorra fare di più in questa direzione. Quindi occorre tenere una politica fiscale espansiva per i prossimi mesi, in tutti i Paesi europei. Poi noi siamo tutti interconnessi, tra l'altro questo si sta vedendo, non è che dica cosa di particolarmente nuova. Lo si sta vedendo anche in Germania dove è stata chiesta l'autorizzazione di espandere il debito. Si sta vedendo in Francia, quindi un po' tutti i Paesi si avviano su quella strada. Il punto è vedere se riusciranno a fare abbastanza. Oggi il pericolo è fare troppo poco, non fare un pochino di più. Secondo: la composizione è essenziale. Proprio per la disponibilità di mezzi che l'UE ha, e i singoli Paesi hanno, e che non durerà per sempre, è essenziale che questi mezzi vengano impiegati in un modo che costruisca il nostro futuro. Noi abbiamo avuto un periodo anche lungo, più di un anno che era necessario (è ancora necessario) sostenere gli individui, le famiglie, le imprese che hanno chiuso, che hanno perso ogni attività. In questo senso la campagna di vaccinazione diventa fondamentale. Man mano, ci sposteremo verso un'iniezione, uno stimolo che andrà verso gli investimenti.
In altre occasioni dicevo bisogna a un certo punto creare anche posti di lavoro perché probabilmente ci sarà un aumento della disoccupazione, ci saranno tanti aggiustamenti che la nostra società dovrà subire a seguito di questo. E noi lo abbiamo visto ancora molto di quello che potrà succedere. I posti di lavoro si creano, facendo nuovi progetti prima di tutto. Questo è un governo che ha preso questo impegno, a fare progetti nuovi nel campo della digitalizzazione, della transizione ecologica, della lotta al cambiamento climatico, non è che i posti di lavoro si creano solo con le fabbriche di metallo, si creano anche con queste cose. Però bisogna fare anche le cose vecchie, che vanno bene, che sono state finanziate, approvate, ma per tanti motivi, e ora vengo al punto della semplificazione amministrativa non sono state ancora fatte. E questa è un'altra sfida, indubbiamente, che il governo ha davanti. Riaprire, attuare il vecchio che va bene e aprire il nuovo che va bene; lo dico in termini così, un po' banali. Queste sono le sfide che abbiamo. Guardi sulla giustizia, è molto complicato dire che i timori degli investitori debbano, come dire, disegnare la futura giustizia di un Paese. Bisogna cercare di arrivare ad una situazione a cui gli investitori si sentano rassicurati dalla giustizia. Però qui il punto, (si forse qualche esagerazione c' è), ma il punto fondamentale è la velocità, è la rapidità, è la certezza del diritto, l'applicazione del diritto in tempi rapidi e certi e con modalità certe. Credo che sia questa la cosa che rassicuri di più.
Redazione PRIMAPAGINA.tv